
Il 2018 per il Cile non è partito bene, con una perdita di valore e di qualità delle esportazioni. Infatti, a fronte di un calo del 3% delle esportazioni totali, la categoria chiave dei vini in bottiglia scende in mondo più marcato, -6%. Ma il tema chiave non è probabilmente questo. Abbiamo sempre spinto sul concetto che il vino cileno all’estero “non ha casa”. Mentre il nostro prodotto vende bene in USA e in Germania… da sempre… i vini cileni hanno scalato le classifiche dell’export mondiale di vino con delle “vampate” in mercati sempre diversi come gli USA, il Regno Unito, il Giappone e, da ultimo, la Cina. Proprio la Cina, passata da meno del 5% delle esportazioni al 15% nel giro di pochi anni è la principale causa del rallentamento del vino cileno. Infatti, nei primi 6 mesi dell’anno le esportazioni sono calate dell’11% e questo da solo spiega il due terzi del calo totale delle esportazioni. Ma è anche indirettamente una spiegazione per la stasi dei vini italiani nel paese asiatico… passiamo ai dati…
- Il Cile ha esportato vino per 821 milioni di euro nel primo semestre 2018, in calo del 3% sul primo semestre 2017. Il gioco dei rapporti di cambio in realtà restituisce una situazione meno negative se vista in valuta locale, per un incremento dell’1% a 608 miliardi di peso.
- La volatilità dei dati per nazione è estrema: tra i primi 5 mercati ben quattro mostrano una variazione a doppia cifra: Cina, -11% a 115 milioni e Giappone, -15% a 74 milioni, in negativo. Dal lato opposto, il Regno Unito rimbalza del 12% a 81 milioni di euro e un forte progresso viene messo a segno in Brasile, +15% a 62 milioni. L’unico mercato che negli ultimi anni ha mostrato un andamento meno variabile sono gli USA, che chiudono il semestre a +4% e 106 milioni di euro.
- Il secondo trend su cui vorrei attirare la vostra attenzione è l’ampliamento della forchetta tra vini in bottiglia e export totale, che segnala uno spostamento del commercio di vino cileno verso i prodotti sfusi (magari anche per scelte di imbottigliamento dei grandi produttori come Concha y Toro). Fatto sta che la differenza tra gli 821 milioni totali e i 620 milioni di vino in bottiglia è la più marcata da 5 anni a questa parte, del 12% superiore al dato 2017 e del 30% sopra il dato medio degli ultimi 5 anni.
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