- Tannico era e resta il leader italiano nell’ecommerce di vino. L’azienda raggiunge 10.4 milioni di vendite nel 2017 ed è riuscita a mantenere un buon margine lordo sugli acquisiti, poco sotto il 30%. Da contraltare fanno la crescita delle spese promozionali, che portano a un peggioramento dei margini, da 1 milione di perdita operativa a 1.7 milioni nel 2017. Il magazzino comincia a crescere e raggiunge il 10% del fatturato. L’azienda quindi brucia cassa e gli azionisti la finanziano.
- In termini di vendite, Xtrawine resta il secondo operatore in Italia, anche se diversi altri sono ormai nella stessa fascia di vendite, poco sotto i 5 milioni di euro. Va detto che Xtrawine ha circa 1 milione di euro di vendite in Asia che non cascano dentro questo calcolo. L’azienda ha visto un calo del margine sulle vendite dal 20% degli anni scorsi al 13% del 2017, ma si è mantenuta in sostanziale pareggio a livello operativo e ha mantenuto un magazzino al 16% circa delle vendite.
- Se guardiamo ai singoli indicatori, la crescita delle vendite delle aziende di cui abbiamo i dati completi (otto) hanno avuto una crescita delle vendite del 42% e hanno perso circa 0.8-1% di margine sul venduto (lo stesso era capitato nel 2016). In termini di crescita delle vendite, Bernabei online, Vino75 e Clubwine-SOundaste sono tutti al 70% o più. In termini di margine, Svinando e Design Wine sono di gran lunga i più profittevoli, al 35% e 51% rispettivamente ma sono quelli che non crescono, e qui torniamo al discorso di partenza.
Bene, mi fermerei qui. Come sempre, i commenti sono più che benvenuti.
Se siete arrivati fin qui…
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco
Ritengo davvero utile il tuo servizio sui dati di fatturato per la vendita di vino online. Io mi occupo di analisi delle quote di posizionamento online dei siti che vendono alimentari e anche vino e trovo dei parallelismi che sarebbe, a mio avviso, utile che emergessero per far comprendere meglio quanto sia importante il posizionamento (in termini di quote di spazi presi a pagamento e/o organicamente) per incidere sul miglioramento del fatturato.
Tra tutti quelli indicati nel tuo report, ad esempio, giusto per dare un’informazione concreta Tannico è il “naming” di sito web più cercato rispetto agli altri … 40.500 volte/mese (circa)
Spero avremo altro modo di confrontarci
[…] tra i tanti alti e bassi delle loro attività, come riassunto in un interessante articolo de “I numeri del vino“), abbiamo scelto appunto uno dei piccoli ma anche uno dei più longevi, anzi, forse il più […]
In pratica mi state dicendo che questi siti sono costantemente in perdita? Però io non capisco, forse perchè sono solo un produttore, ma la domanda mi viene spontanea: a che serve fare impresa per perdere milioni su milioni? Lo scopo quale è? Quello di fare fatturato e poi farsi comprare da qualcuno che nella vita fa un altro mestiere? Ragionamenti troppo complicati, io preferisco continuare a produrre vino.
Ciao Daniele, scusa se ti rispondo in grande ritardo.
Il tuo ragionamento non fa una grinza, ma ti perdi lo “scopo” vero: quello di diventare grande, essere il più grande e quando ci sei arrivato alzare i prezzi e guadagnare veramente tanto
Tutte le grandi aziende internet che conosciamo, a partire da Amazon, hanno perso (e talune perdono ancora) tantissimo e per tantissimo tempo. Ma i loro azionisti e nuovi azionisti le finanziano valutandole non in base a quello che fanno ora ma a quello che potrebbero fare in futuro in una situazione “normalizzata”.
Spero di averti aiutato a capire questo punto di vista.
Eticamente e idealmente talvolta è difficile da digerire.
bacca