
SSW ha registrato nel 2017/18 un deciso balzo in avanti del fatturato (e in parte degli utili), anche grazie all’acquisizione in Germania di Weinkontor, che ha aggiunto circa 20 milioni di vendite al perimetro del gruppo, da qualche anno leggermente sotto i 300 milioni di euro. La lettura del bilancio ci introduce alle seguenti conclusioni sull’evoluzione dei mercati di SSW: 1) il mercato tedesco dei vini spumanti non cresce e per un leader come SSW l’unica via di crescita sono le acquisizioni e l’innovazione di prodotto, in nuove fasce di prodotto e clientela; 2) i mercati dell’Est Europa stanno diventando sempre più interessante. Se vedete dove vengono fatti i profitti, vi accorgerete che è da quell’area che vengono i margini del gruppo. La Polonia sembra essere un mercato sempre più promettente. 3) come altri produttori di vino senza vigne, SSW subirà un impatto importante dal rincaro delle materie prime nell’esercizio 2018-19. I numeri del 2017/18 sono comunque stati incoraggianti. Le vendite sono cresciute del 10% a 324 milioni di euro, l’utile operativo ha registrato un incremento dell’8% a 24 milioni di euro, mentre l’utile netto è rimasto stabile a 10.5 milioni. L’andamento borsistico ha visto l’azione di SSW toccare il suo massimo storico a inizio 2018 a 22 euro per azione, mentre l’andamento meno positivo dell’attività nella seconda parte dell’anno solare (con un problema a un impianto che ha ridotto la capacità a cavallo del periodo natalizio, critico per il gruppo) ha determinato un calo a circa 17 euro per azione. Da inizio anno le azioni sono dunque calate del 20% circa, e il valore di mercato dell’azienda è oggi di circa 132 milioni di euro, il che significa un rapporto prezzo/utili di circa 13 volte e un rapporto valore d’impresa su utile operativo di circa 9 volte. Passiamo a una breve analisi dei dati.
- Il fatturato cresce del 10% ma molto dell’aumento viene dai 20 milioni di fatturato di Weinkontor. Il segmento degli spumanti è stabile, mentre crescono del 20% i vini fermi e dell’8% gli altri prodottti (succhi e bevande analcoliche). Per area geografica, le vendite crescono del 20% in Germania (acquisizione), del 10% in Est Europa e dell’1% in Francia. I grafici sono allegati.
- L’utile operativo di 24 milioni viene principalmente realizzato in Est Europa e in Francia, il cui contributo è rispettivamente 13 e 7 milioni di euro. La Germania ha avuto un utile operativo di soli 2 milioni di euro, causa lo scarso contributo dell’acquisizione e i significativi problemi produttivi, ma anche un segno di quanto sia difficile guadagnare nel competitivo mercato tedesco.
- La struttura finanziaria è migliorata, con un debito di 42 milioni, contro 44 milioni del 2016/17, il che implica un rapporto debito/EBITDA di 1.3 volte rispetto a 1.5 dell’anno precedente. L’azienda ha incrementato leggermente il dividendo nel corso dell’anno da 3.4 a 3.8 milioni, mentre altri 3 milioni sono stati pagati agli azionisti di minoranza del gruppo. Gli investimenti sono rimasti stabili a 15 milioni (ma 8 sono stati spesi per l’acquisizione), mentre 3 milioni sono venuti dalla vendita di altre attività.
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