- Le vendite a maggio 2019 sono stabili rispetto all’anno precedente, frutto di una crescita del 2% delle esportazioni a 152 milioni di euro e di un calo del fatturato italiano e delle “altre vendite” a -5%, per quanto va detto che quest’ultima linea era cresciuta molto nel 2018.
- Non avendo dettagli sul fatturato per tipo di prodotto, commentiamo i dati di liquidazione delle uve, che sono calati da 98 a 94 milioni, a fronte di un totale di acquisti sceso da 107 a 101 milioni. Ne consegue un miglioramento del peso dei costi di acquisto che cala dal 77% al 74% delle vendite e lascia il margine operativo lordo invariato a circa il 4% del fatturato.
- Poche sorprese di sotto, con ammortamenti e oneri finanziari stabili e di conseguenza un utile netto dichiarato di 5 milioni di circa (stabile).
- La parte finanziaria vede un incremento della posizione finanziaria netta da 26 a 37 milioni, cui però si contrappone un incremento dei debiti verso soci da 54 a 57 milioni. Quindi sarebbe un +8 e non un +11 milioni. Non è stato certo un anno di investimenti, calati da 3.1 a 2.3 milioni di euro, contro ammortamenti di 4.5 milioni di euro. Inoltre secondo il rendiconto finanziario Cavit ha beneficiato di 3.7 milioni di euro di “altre variazioni (positive) di circolante”, che giustificano pienamente la migliorata struttura finanziaria.
- In termini di evoluzione prevedibile della gestione, nel bilancio campeggia una frase piuttosto vaga che considerati i rischi (Brexit, dazi – che poi non si sono avverati – e rallentamento della germania), indica che “gli obiettivi di Cavit si confermano improntati alla valorizzazione e la stabilità del reddito dei Soci Viticoltori, attraverso la costante costruzione di marchi distintivi, rappresentativi delle nostre principali tipologie di prodotto, continuando il presidio dei principali mercati: USA e Italia, e la ricerca di opportunità in mercati già consolidati: Canada, Russia, Germania, e lo sviluppo di lungo periodo nei mercati emergenti.”
Se siete arrivati fin qui…
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco
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