Fonte: Constellation Brands investor relations
Le ultime settimane sono state una combinazione di buone notizie per Constellation Brands, che in borsa si è riportata sui livelli pre-crisi di inizio 2018, per un valore di mercato di 45 miliardi di dollari e un prezzo di 230 dollari per azione (dopo aver toccato il minimo di 120 a aprile). I dati del terzo trimestre sono decisamente esplosivi, per quanto una parte della crescita sia legata alla dinamica delle scorte nella distribuzione: se nel secondo trimestre si parlava di risultati che avevano resistito al COVID, nel terzo trimestre tutti gli indicatori consolidati sono in crescita a doppia-cifra, il che consente anche all’azienda di fornire una indicazione sugli utili di fine anno, che prima delle componenti non ricorrenti, sono attesi stabili. In particolare, per la divisione vino CB ora si attende vendite in calo del 9-11% e utile operativo a -16/18%, ma con il portafoglio di marchi che resterà dopo la vendita a Gallo in crescita del 2-4%. La seconda buona notizia è proprio l’approvazione dell’Antitrust della vendita di parte della divisione vino a Gallo (tutti i vini o quasi che hanno un prezzo sotto 11 dollari a bottiglia), che si chiude proprio questo mese e che negli ultimi 12 mesi ha riportato vendite in volume di 20.5 milioni di casse (il 41% del totale vino venduto da CB) e circa 800 milioni di dollari di vendite (il 35% del totale vino). Considerando che già oggi il vino (e spiriti) rappresentano soltanto il 31% del fatturato consolidato e il 25% dell’utile operativo, dopo questa operazione scenderà al 22%, di cui soltanto il 17% “puro vino”. Come avevo già detto, considererò l’opportunità di ridurre la frequenza degli aggiornamenti sul blog a una o due volte l’anno. Passiamo a commentare qualche dato.
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- Le vendite del terzo trimestre crescono del 22% a 2.4 miliardi di dollari. Di queste, 760 milioni sono nella divisione vino e spiriti, +10%, e 667 sono soltanto vino, +11%. Nel trimestre le vendite del portafoglio che sarà venduto a Gallo sono state 210 milioni di dollari. Le vendite di birra sono cresciute del 28%.
- In realtà come dicevamo i trend sottostanti sono meno positivi. Le vendite al dettaglio dei vini Cbrands sono calate dello 0.8% nel terzo trimestre (+3.7% per il portafoglio “focus”, circa metà dei volumi), mentre per la birra l’andamento è molto positivo, +13%, ma ovviamente non confrontabile con la performance delle vendite.
- I margini sono stati in forte crescita per la birra, meno per il vino. Anzi per la divisione vino e spiriti l’utile operativo è stabile nel trimestre a 182 milioni di dollari, per un margine che quindi è leggermente calato (dal 26% al 24%).
- A livello finanziario, Constellation Brands sta usando i soldi che incassa da Gallo (810 milioni di dollari, di cui 560 incassati subito) per ripagare alcuni bond emessi storicamente a rendimenti elevati, ma sta anche rilanciando sulla politica di remunerazione degli azionisti, con una nuova autorizzazione per 2 miliardi di dollari di riacquisto azioni (circa il 5% della capitalizzazione) che si aggiunge agli 1.9 miliardi attualmente autorizzati.
- Impatto del COVID? Quasi niente. Il comunicato stampa si conclude con questa frase: “Company maintains full employment despite pandemic challenges”. Quindi, tutti al lavoro.
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