Con l’uscita dalla crisi del Covid il mercato mondiale dei vini spumanti riprende la curva di crescita vista in passato, come se niente fosse successo. I dati preliminari raccolti da UN Comtrade e da noi elaborati portano a un valore totale dell’import-export (quindi non consumo, badate bene, ma scambi internazionali) pari a circa 8.6 miliardi di dollari che nel 2021 corrispondevano a 7.2 miliardi di euro (orano sono la stessa cosa). Si tratta di un dato che probabilmente continene qualche duplicazione, se considerate che la somma dei valori di export dei maggiori paesi produttori arriva circa 1 miliardo di dollari più in basso, a 7.6 miliardi di dollari. Comunque, un rimbalzo fortissimo rispetto ai 6.3 miliardi di dollari del 2020 ma se vista come dicevo prima “in trasparenza” sul 2019, è +17% per due anni, di fatto allineato al +8% annuo degli ultimi 5 anni. Lo stesso calcolo vale per i dati in euro, salvo che al posto dell’8% annuo ci sarebbe +6% e al posto del 17% del 2021 contro 2019 ci sarebbe +12%.
La vera novità, forse, è che nel 2021 la leadership globale del mercato americano si allarga anche ai volumi, che fino al 2020 li vedevano appaiati con gli USA. Nel 2021 quindi gli USA hanno importato 1.9 miliardi di dollari di vini spumanti per un volume di 2 milioni di ettolitri, rispetto a un totale stimato (ma qui il rischio di contare doppio è forte) di circa 11 milioni di ettolitri. Lo dico perchè se si sommano le esportazioni in volume di francesi, italiani, spagnoli e tedeschi si arriva a 9.2 milioni di ettolitri e non vedo francamente alcun altro paese che “esporta” in quantità.
Tornando ai valori, dunque gli USA guidano con 1.9 miliardi di dollari e una crescita annua dell’11% dal 2016, poi il Regno Unito con 1.1 miliardi di dollari e +3% dal 2016, poi terzo il Giappone con 650 milioni di dollari e una crescita annua del 6% (sempre in dollari) e poco distante la Germania con 540 milioni di dollari di spumanti importati nel 2021 e una crescita annua del 4% dal 2016. Prima dello scoppio della guerra erano molto promettenti i dati della Russia, che era cresciuta del 30% annuo per raggiungere 300 milioni di dollari di import, sesto mercato.
Vi lascio alla consultazione delle tabelle.
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